Il mio consiglio per la festa degli innamorati è questo, non il solito romanzo in cui due persone, attraverso mille peripezie, si incontrano e finiscono per stare insieme, no!
Questa è una storia in cui due persone attraversano mille difficoltà pur di stare insieme e portare avanti il loro progetto di vita!
Scritto in modo leggero e scanzonato, ma così vero da fare tanta tenerezza, fa riflettere e spesso sorridere, la lettura procede piacevolmente spedita.
Adoro lo stile e la voce narrante di questo scrittore: a tratti (molti) divertente, a tratti commovente, questo libro è ben scritto e mi rispecchia molto.
Mi è piaciuto molto, anche se è decisamente evidente il tentativo di far sembrare troppo bello ciò che in realtà è molto pesante e in parte ti fa pentire delle scelte di vita fatte.
Piacevole lettura, apparentemente leggera, ma che affronta con semplicità le varie difficoltà dell’essere genitori oggi.
Quel che le madri non sospettano è che quando i padri si alzano alle tre di notte per coccolare i figli non è per fare i gentili, né per lasciarle dormire. È solo per recuperare il senso. Respirare, stringere, stare a godersi quel che c’è. Sentirsi un po’ più vicini a una cosa che in fondo non hanno mai avuto e mai avranno.
Perché quello che le donne non dicono non è niente in confronto a quel che gli uomini non sanno. (pag. 42)
L’ho trovato “romantico” nel senso più realistico del termine: l’amore ti porta a fare certe scelte e nonostante la bellezza e il grosso carico emotivo, la vita si dimostra più complicata di quello che le favole da “…e vissero tutti felici e contenti!” ti hanno insegnato a credere!
Perché per chiedere scusa devi prima ammettere di aver sbagliato, Virginia. ‘E poi perché nelle scuse si tende sempre a scordarsi la parte più importante. C’era un signore, che si chiamava Randy Pausch, che diceva che le buone scuse sono formate da tre parti: mi dispiace. E colpa mia. Cosa posso fare per rimediare? Ecco, quasi tutte le persone si dimenticano la terza parte. (pag. 152)